Offerte truffa su WhatsApp, milioni di utenti vittime del phishing
Da giorni circola sui social network un allarme riguardante il furto di dati su Whatsapp. Sono milioni i casi accertati di destinatari convinti di ricevere un buono da spendere presso la catena di negozi Zara semplicemente cliccando su un messaggio ricevuto sul proprio cellulare, che invece si sono ritrovati vittima di una colossale trappola telematica.
Un’idea semplice e geniale quella ideata dai truffatori: inviare un link contenente un falso coupon del valore di 150 euro ottenibile solo dopo aver risposto ad un sondaggio che analizza le abitudini e le preferenze degli ignari acquirenti. Al termine del questionario, bisognava pubblicizzare lo stesso messaggio tra amici e parenti, con lo scopo di ottenere maggiore feedback per l’azienda e aumentare la promozione delle vendite; in questo modo la frode si è diffusa rapidamente e a macchia d’olio, coinvolgendo migliaia di persone e causando un danno economico non indifferente.
Non è la prima volta che accade una cosa simile. Sempre su Whatsapp molti utenti erano incappati qualche tempo fa in una partita di IPhone 6s apparentemente scontati, in realtà invendibili, sul fantomatico sito “Avazon” e recentemente anche su Facebook e su Instagram molti sono stati coinvolti in raggiri analoghi. Il sistema “a catena di S. Antonio”, permette di accedere ai dati personali e registrarli, di inviare i truffati a siti pericolosi contenenti virus e malware e attivare servizi a pagamento non richiesti, che vengono addebitati direttamente sul credito telefonico del cliente.
Visto che l’utilizzo del social network, e di internet in generale, può in certi casi rivelarsi veicolo di attività illecite, l’invito alla cautela è d’obbligo, soprattutto quando si ricevono messaggi e email da parte di mittenti sconosciuti e le offerte ricevute risultano fin troppo convenienti per essere veritiere. Il consiglio è unico per tutti: ignorare i link sospetti e non aprire file potenzialmente pericolosi, ignorarli semplicemente e, qualora lo si ritenesse necessario, segnalarli alle autorità.
Le truffe online sono talmente diffuse da rendere necessario l’intervento della Associazione dei Content Service Provider (AssoCSP), che tutela i diritti del consumatore e condanna senza appello queste pratiche ingannevoli, perché causano diffidenza nel mercato e disincentivano l’uso della rete per i normali acquisti, danneggiando anche campagne pubblicitarie legittime e trasparenti.