Morbida ed elastica come quella umana ma si ripara da sola all’occorrenza; in futuro potremo rigenerarci come Wolverine
Una pelle sintetica che possa sostituire quella umana? In un futuro non troppo lontano potrebbe diventare realtà, grazie agli esperimenti condotti in alcuni laboratori statunitensi e in particolar modo quelli dell’Università del Colorado, sotto la guida esperta dei ricercatori Wei Zhang e Jianliang Zhao.
Si tratta di un prototipo di e-skin: una pelle elettronica sottile, morbida e perfettamente elastica, capace di adattarsi a quella “ospitante” fino a riprodurne in toto le caratteristiche, realizzata in un materiale plastico traslucido, a base di nanoparticelle d’argento.
Il progetto vede tra i suoi promotori anche la National Science Foundation e mira a trovare un rimedio per tutti i possibili danni cutanei, con una pelle artificiale in grado di percepire fattori esterni come l’umidità, la pressione, la temperatura e persino il flusso d’aria.
Ma come funziona di preciso? Niente di plateale come avviene nei film di fantascienza o di supereroi ma una semplice “sostituzione” del tessuto danneggiato con una patina autoriparante, frutto di un sapiente mix di tre diversi composti derivati dall’etanolo.
Proprio l’etanolo è l’arma segreta che permette di riutilizzare la pelle dopo una breve immersione, per mantenerne alti i livelli di elasticità e di adattabilità all’epidermide umana, fattore che la renderebbe non solo rivoluzionaria ma anche ecologicamente sostenibile.
Le possibili applicazioni? Praticamente infinite; dalle ustioni più gravi alle malattie della pelle, dal rivestimento per le protesi ai tessuti intelligenti. Inoltre la nuova e-skin potrebbe non essere di esclusivo appannaggio degli esseri umani.
Il team di ricercatori punta anche ad un futuro impiego nella robotica, che un giorno potrebbero avere la cute sensibile e reattiva come quella degli umani ma capace di autorigenerarsi e ripararsi all’occorrenza, per una nuova generazione di robot da compagnia capace persino di sentire se un bambino ha la febbre alta.
Un mondo di opportunità per milioni di persone in tutto il mondo, una speranza importante per le vittime di incidenti, incendi e malattie, che potrebbero ricevere dalla scienza una possibilità in più di migliorare la qualità della propria vita.
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