Un ministro britannico propone uno strumento per combattere la dipendenza da social, diffusa soprattutto tra gli adolescenti
La dipendenza da internet si diffonde sempre di più tra i nostri giovani ed è necessario intervenire tempestivamente, in modo da limitare i danni dovuti al troppo tempo trascorso davanti al computer e, soprattutto, sulle pagine dei social network.
A lanciare l’allarme è il ministro inglese Matt Hancock, che manifesta tutte le sue preoccupazioni in un’intervista al Times, principale quotidiano londinese, invocando nuovi strumenti per correre ai ripari e trovare una soluzione efficace in tempi brevi.
Una sorta di “parental control” quindi, che permetta ai ragazzi di usare internet in modo corretto, senza diventarne dipendenti, ricorrendo magari a una sorta di “timer” che blocchi l’accesso in rete ai ragazzi dopo un certo numero di ore.
Lo stesso Hancock è un esperto del settore, non solo in quanto Ministro per il Digitale e la Cultura ma anche in veste di inventore di un’app molto redditizia, che gli permette di chattare ogni giorno con con i suoi elettori e con chiunque voglia comunicare con lui.
Ma anche l’uso delle piattaforme richiede una certa responsabilità, soprattutto vista l’altissima percentuale di giovanissimi tra i 12 e i 15 anni che trascorre almeno 20 ore a settimana online, con gravi ripercussioni sullo studio e sulle comuni interazioni sociali “dal vivo”.
L’intervento del ministro (padre di tre figli in età a rischio) rispecchia tutta l’ansia dei genitori, che chiedono a gran voce un aiuto concreto per gestire al meglio l’educazione dei propri figli, che altrimenti richiederebbe una presenza costante di 24 ore al giorno, anche a scuola.
Tra le proposte anche una diversificazione delle modalità d’uso in base alla fascia d’età dell’utente e una classificazione dei contenuti in base all’argomento, magari con uno specifico sistema di filtri che impediscano l’accesso a siti non adatti ai più piccoli.
Se il problema è causato da un abuso dei mezzi tecnologici, la stessa tecnologia può fornire anche un rimedio per allontanare bambini e adolescenti dalla schiavitù dello schermo e restituire loro la possibilità di crescere in modo più sano e di occupare il loro tempo libero in modo più costruttivo.