Dal Canada un nuovo progetto per una stampante 3D portatile, in grado di ricreare la pelle in pochi istanti
Da oggi le ferite della pelle potranno essere guarite in un batter d’occhio, con una speciale stampante 3D portatile messa a punto da un team di ricercatori dell’Università di Toronto, presentata al pubblico e agli addetti ai lavori sulle pagine della prestigiosa rivista scientifica Lab on a chip.
Niente più punti che tirano e fili di sutura dunque, solo un pratico strumento che stampa in tempo reale uno speciale gel, compatibile con l’epidermide umana e in grado di riparare i tessuti lesionati da ferite da taglio, bruciature, abrasioni e tutti quei danni che ne compromettono l’integrità.
L’idea di una pelle artificiale non è una novità assoluta, già altri progetti di ricerca hanno ricreato una patina sintetica pensata proprio per scopi clinici; la vera innovazione sta nella possibilità di riprodurla non in laboratorio e con tempistiche lunghe ma direttamente in pronto soccorso, per intervenire tempestivamente in caso di emergenza.
Ovviamente questo tipo di soluzione non può essere considerata definitiva in tutti i casi, anche perché nelle situazioni più gravi come le ustioni profonde (quelle che coinvolgono tutti e tre gli strati della pelle) si rende comunque necessario un innesto cutaneo vero e proprio, per ricostruire tutto il tessuto connettivo e permettere una guarigione completa del paziente.
Tuttavia si tratta di una scoperta veramente importante in campo medico, perché permette comunque di accelerare i tempi nella cura e il trattamento delle lesioni, ridimensionando le zone interessate e permettendo al biomateriale di arginare il problema, senza ricorrere a cuciture dolorose e fastidiose.
Se questo dispositivo portatile mostra già la sua efficacia sul campo, c’è solo da immaginare a quali risultati porterà in futuro questo studio clinico, che non si ferma a questo progetto ma prevede di estenderlo anche ad altri scopi, mirati soprattutto alla risoluzione delle ferite più gravi.