L’azienda danese è in cerca di una soluzione più ecosostenibile per sostituire gli amati mattoncini
Anche Lego si adegua alle esigenze del mercato e punta a reinventare il suo storico marchio, eliminando progressivamente tutta la plastica impiegata nella produzione e passando a un materiale green ed ecocompatibile, per garantire un futuro impatto zero sull’ambiente.
Una linea di pensiero già adottata negli ultimi anni, passata dal rinnovo delle fonti energetiche (con un accordo con il WWF per una drastica riduzione delle emissioni di CO2) e da un totale cambiamento nel packaging ufficiale, che entro il 2030 porterà a una totale rivoluzione verde dei circa cento milioni di mattoncini che ogni giorno vengono sfornati dalla fabbrica.
Il livello di anidride carbonica emesso annualmente dagli stabilimenti diventa sempre più un problema sociale oltre che economico, fino a costringere la ditta danese a prendere seri provvedimenti in merito e a ricorrere a un team di 100 specialisti, da impiegare nel proprio centro ricerche proprio per questo scopo.
Tuttavia, la corsa verso la soluzione green definitiva è ancora aperta; nonostante la realizzazione dei primi pezzi in canna da zucchero, il traguardo è ancora lontano. Il nuovo materiale risulta infatti molto flessibile ma biodegradabile solo al 98%, non abbastanza per dichiarare vittoria.
Nonostante l’impiego di grandi mezzi, le cifre esorbitanti (circa 1 miliardo di corone) e le ambizioni, finora Lego non è riuscita a trovare la formula magica per l’eco-mattoncino dei suoi sogni, per cui la produzione di blocchi in materiale sperimentale continuerà fino al 2030, data ultima per raggiungere l’obiettivo.
Almeno 200 le possibili combinazioni, una delle quali potrebbe rivelarsi vincente. La materia prima ideale per mantenere i colori brillanti che li contraddistinguono, sopportare le temperature più alte e resistere ai “maltrattamenti” infantili, dato che i destinatari ultimi dei prodotti sono i bambini.
E sono proprio i più piccoli gli ispiratori di un cambio di rotta così importante, perché l’azienda di giocattoli vuole garantire alle nuove generazioni un futuro più vivibile, impegnandosi a garantire un’aria più pulita e una diversa consapevolezza, anche a livello industriale.