Tutte le novità riguardanti il nuovo sistema operativo, che potrebbe prendere il posto di Android
Arrivano alcune nuove, intriganti immagini riguardanti il sistema operativo oper-source di cui tutti parlano: quel rivoluzionario Fuchsia OS su cui Googlelavora da almeno 5 anni e che finora sembrava un progetto quasi irrealizzabile.
Da qualche giorno invece è disponibile una versione beta per il Pixelbook, quindi con poche opzioni e una visione limitata del quadro generale. Grazie alle prove eseguite da Ars Technica però, sappiamo che funziona. Funziona eccome!
Possiamo dunque iniziare ad avere qualche ipotesi sul futuro impiego di Fuchsia OS sui nostri terminali, anche se ancora è presto per capirne davvero tutte le potenzialità. Di sicuro si sa che è stato progettato come sistema universale, quindi di presta ad essere installato sia su PC di casa e portatili che su dispositivi mobili come tablet e smartphone.
L’interfaccia sembra abbastanza facile da utilizzare e molto intuitiva, che permette di effettuare il passaggio da fisso a mobile semplicemente premendo un pulsante, segnando la strada di quello che potrebbe essere il futuro di tutti i sistemi operativi.
Poche le novità riguardanti l’aspetto grafico; vengono confermati tutti i dettagli rivelati nei mesi scorsi e il design che riprende in molti aspetti quello di Android, tanto dar via a una serie di speculazioni che lo vorrebbero come il degno erede del robottino verde.
È possibile che il mantenimento di alcuni schemi grafici siano in realtà dovuti a una scelta precisa, pensata per rendere il passaggio di testimone ancora più indolore per gli utenti, che ritroverebbero punti fermi a cui appigliarsi nell’utilizzarlo.
Il vero potenziale di Google Fuchsia OS rimane comunque avvolto nel mistero, dato che mancano ancora troppe funzionalità per capire come gestire multitasking, log in e navigazione, tanto per citare alcune delle modalità in fase di completamento.
La data del rilascio sembra dunque lontana. Staremo a vedere se l’azienda di Mountain View riuscirà in breve tempo a lanciare il nuovo sistema operativo, o se continuerà a lavorare nell’ombra e a godersi i frutti dell’investimento Android.