Riprendono gli esperimenti al Cern di Ginevra
Il Large Hadron Collider (LHC) del Cern ritorna a funzionare a pieno ritmo con una serie record di esperimenti, così come annunciato di recente sul sito ufficiale dell’organizzazione. Dopo la tanto agognata scoperta del bosone di Higgs avvenuta nel 2012, le varie peripezie conseguenti l’involontario sabotaggio da parte di una donnola e lo stop forzato dovuto alla necessaria manutenzione invernale, l’acceleratore di particelle più potente del mondo torna alle luci della ribalta grazie ad alcune prove di laboratorio senza precedenti nella storia della fisica.
Una grande emozione per Fabiola Gianotti, fisica italiana neoeletta presidente del Cern, e per l’intero lo staff coinvolto nel progetto, che si ripete ogni volta che Lhc viene rimesso in funzione.
Ma in cosa consiste di preciso il nuovo e ambizioso esperimento? I ricercatori dell’istituto svizzero hanno elaborato un piano di lavoro che prevede l’osservazione di alcuni fenomeni fisici predefiniti in laboratorio per poi analizzarne i risultati tramite l’utilizzo di calcolatori e software. All’interno del gigantesco tunnel sotterraneo circolare, lungo ben 27 chilometri, viaggiano fasci di protoni che vengono fatti scontrare a massima velocità, liberando approssimativamente 13 TeV di energia; un numero spropositato se si calcola che un singolo TeraelettronVolt equivale a mille miliardi di elettronVolt e che ogni secondo vengono registrate circa un milione di esplosioni.
Questi test rappresentano la naturale prosecuzione di quelli già effettuati a dicembre dello scorso anno dai due rilevatori di particelle dell’acceleratore, Alice e Atlas, che avevano già dato l’opportunità di osservare fenomeni di enorme importanza e sui quali sono già stati pubblicati centinaia di articoli scientifici. Grazie a queste preziose informazioni, si aprono nuovi e incredibili scenari per gli scienziati, dato che sarà possibile ottenere risposte fondamentali per il progresso; a partire dall’analisi approfondita dello stesso bosone di Higgs, alla scoperta di nuove e ignote particelle, fino a indagare su campi ancora sconosciuti quali ad esempio la materia oscura.
Incalcolabili quindi le potenzialità di questo esperimento, dato che potrebbe segnare una tappa fondamentale in quella sfida continua che rappresenza la scoperta di fenomeni fisici sempre più complessi per l’essere umano, la conoscenza dell’universo stesso e dei suoi misteri.