Ultima fermata: il cielo. Uber e Sony lavorano per realizzare veicoli volanti entro 5-10 anni
Se temete il traffico più di ogni altra cosa al mondo, non preoccupatevi; presto ingorghi e code chilometriche saranno solo un brutto ricordo. Almeno per quanto riguarda le strade, perché i mezzi di trasporto potrebbero spostarsi un po’… più su.
A quanto afferma Dara Khosrowshahi, il Ceo di Uber, la società che fornisce servizi di accompagnamento automobilistico privato, tra 5-10 anni sarà possibile prendere un taxi al volo, nel vero senso della parola.
Non è una semplice utopia per gli amanti della fantascienza ma un progetto a lungo termine, che a breve potrebbe trasformare il nostro paesaggio urbano in quello di film come Bladerunner o Il quinto elemento.
È già in fase di sperimentazione Uber Air, il servizio di taxi volanti che potrebbe diventare operativo in Usa nel 2020, con veicoli testati dotati di ali oppure a guida autonoma che, a quanto afferma Khosrowshahi, «arriveranno prima di quanto le persone si aspettano».
Ma quella ideata dalla società di San Francisco è solo una delle varianti possibili; anche altre aziende hanno in cantiere delle proposte interessanti per migliorare la viabilità e, di conseguenza, la qualità della vita media di una persona.
Ecco dunque Airbus con il suo prototipo di drone-taxi, il Vahana Alpha One, già risultato idoneo allo scopo dopo il primo test di volo, Kitty Hawk, start up lanciata dal fondatore di Google Larry Page, e Lilium, ditta con sede in Baviera finanziata dal cofondatore di Skype, Niklas Zennstroem.
A questi vanno aggiunti nomi altisonanti come la big del volo Boeing, Vodafone (che sta sviluppando un sistema per applicare la tecnologia Iot per il controllo del traffico dei droni) e persino la Sony, che lavora su un’alleanza tra ben sei compagnie di taxi e su una app di prenotazioni e pagamenti, basata su un’intelligenza artificiale.
Le difficoltà? Molte; soprattutto per quanto riguarda le norme di sicurezza per i passeggeri, la libera circolazione di veicoli sopra i cieli cittadini e, fatto da non sottovalutare, le aspre proteste da parte dei tassisti, che non gradiscono questa rivoluzione imminente.
Basteranno davvero 5-10 anni per superarle?
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