Dieci milioni di brani a 8 dollari al mese. Sfida aperta a Spotify e Apple
Dopo aver lanciato con successo Prime Music, operativo solo in alcuni nazioni, Amazon punta ad affermarsi nel settore con un nuovo servizio di musica in streaming a pagamento, nel tentativo di strappare il primato a Spotify e Apple.
Amazon Unlimited Music, questo il nome del nuovo prodotto, rappresenta l’evoluzione del precedente. Se il catalogo di Prime Music assicura l’accesso a due milioni di canzoni e può essere utilizzato solo dai possessori di abbonamento Prime, il servizio a pagamento può contare su un database molto più completo.
Oltre 10 milioni di brani messi a disposizione degli utenti, selezionabili in base a gusti e preferenze, semplicemente consultando la lista di file multimediali suddivisi per autori, album, titoli e generi musicali.
Dopo un periodo di prova gratuito di 30 giorni, gli appassionati di musica possono decidere se aderire all’iniziativa. Il prezzo iniziale è di 9,99 dollari al mese, scontato per gli abbonati Prime che invece possono scegliere tra il pacchetto a 7,99 dollari al mese oppure quello da 79 dollari all’anno.
Ulteriori sconti per i possessori di dispositivi Amazon Echo, Echo Dot e Amazon Tap, che potranno usufruire del servizio con 3,99 dollari al mese. L’abbonamento famiglia, ancora in fase di programmazione, partirà da 14,99 dollari al mese o 149 dollari all’anno e consentirà a sei membri dello stesso nucleo familiare di collegarsi al database.
Come ha spiegato Steve Boom, vice presidente di Amazon e responsabile del settore Digital Music,”Pensate a questo come a un servizio offerto su due livelli differenti: il primo è quello introduttivo, mentre Unlimited è il servizio completo”. Una sorta di doppia offerta basic e premium messa a disposizione dei clienti, studiata ad arte per favorire il sistema di compravendita online.
Al momento Amazon Unlimited Music è disponibile solo negli Stati Uniti e nel Regno Unito e nei prossimi mesi verrà esteso anche ad altri paesi europei, nello specifico Austria e Germania. L’Italia al momento non è tra le nazioni incluse nel progetto, ma in futuro la situazione potrebbe anche cambiare.
Il mercato della musica continua ad evolversi e cambiare le regole; il digitale vende sempre meno e l’ascolto in streaming guadagna sempre più terreno, con buona pace di cantanti, musicisti e produttori che sembrano quasi non avere più un ruolo in questo ambiente.
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