L’azienda francese punta all’alleanza con Germania, Italia e Spagna per contrastare il monopolio mediatico di Netflix

 

Quella pianificata da Vivendi è una vera e propria guerra, improntata al recupero di quella fetta di mercato totalmente fagocitata dal colosso statunitense. L’intenzione di creare una “Netflix paneuropea” è stata rivelata sulle pagine del quotidiano Le Figaro; sarà un nuovo progetto di livello internazionale che rivoluzionerà il mondo della Tv a pagamento.

Il piano stabilito dal colosso francese guidato da Vincent Bollorè e Arnaud de Puyfontaine, prevede una riunificazione delle reti di Francia, Germania, Spagna e Italia, attraverso un’unica piattaforma digitale che fornirà un servizio di Tv on demand su abbonamento. L’esperimento partirà alla fine del quarto trimestre di quest’anno in Germania, paese dove Vivendi ha già acquisito Watchever.

Questo stratagemma consentirà all’azienda di aggirare le norme del proprio paese che limitano fortemente la produzione televisiva.  In Francia infatti, è necessario dedicare ampio spazio ai contenuti realizzati in territorio nazionale, inoltre le leggi in materia di contributi economici al sostegno della cultura sono molto rigide.

La piattaforma integrerà anche il portale Infinity per il servizio streaming appartenente al gruppo Mediaset, oltre all’appoggio in patria di CanalPlay. Calcolando i numeri di ogni singolo canale si arriva a una cifra complessiva di 1 milione e 400.000 abbonati, un bacino di utenze davvero notevole.

Per quanto riguarda l’offerta televisiva, oltre ai cataloghi di Mediaset e della stessa Vivendi, verranno realizzati nuovi contenuti pensati appositamente per il nuovo servizio. Ogni anno verranno infatti investiti dei fondi per le riprese di trasmissioni, serie-tv e altri progetti internazionali, per non parlare di tutti gli eventi sportivi e musicali.

Un contributo inaspettato al lancio della nuova piattaforma potrebbe arrivare anche dal Parlamento Europeo, che sta attualmente vagliando un’ipotesi di legge che obbligherebbe anche i canali stranieri a pagamento, e quindi anche Netflix, a riservare un 20% della programmazione a prodotti televisivi europei. Se questa legge dovesse passare, anche se i tempi previsti non sono brevi, Netflix potrebbe registrare una pesante battuta d’arresto in Europa.

Resta da vedere chi vincerà questa sfida all’ultimo abbonato. E gli utenti? I teledipendenti, i fanatici sportivi e gli appassionati serie tv avranno solo l’imbarazzo della scelta, e tante scuse per non uscire più di casa.

 

 


 

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